Ieri le due parti in cui sono divisa sono venute alle mani facendomi subire tutto il dolore, lo strazio della lacerazione. Ogni tanto capita, è inevitabile. Sono così diverse, eppure come gemelli siamesi condannate a un abbraccio fatale. Ma vi sono condannate non come gemelli siamesi dalle leggi della fisica, bensì da leggi più oscure e complicate. L’una è colei che si fa violenza, si impone disciplina, per conformarsi alle richieste che provengono dal mondo. Fa di se stessa materia da plasmare senza pietà, macchinario da sfruttare al massimo per ottenere il miglior risultato, i complimenti, i titoli, i voti, il riconoscimento. L’altra è ribelle: segue i suoi impulsi, s’infiamma di questo e quello fregandosene di quel che significano per gli altri e il mondo, basta a se stessa, è entusiasta, audace, una meteora, un cane sciolto; scalpita, morde il freno, esplodere e spezzare le catene è la sua vocazione. Eppure tragicamente, con tutta questa energia straripante, essa non sa vivere da sola; perché non sa stare al mondo; perché il cibo, il tempo, finanche le parole con cui si esprime sono comprati dagli sforzi dell’altra. La sua vocazione è la sua rovina, è la caduta senza freni in un abisso inarticolato. Ma nemmeno l’altra può stare al mondo da sola: i suoi sforzi sono faticosi e richiedono energia, e questa energia non può venirle da nessun altro se non la gemella visionaria. Solo per lei lavora, solo per lei soffre; non potrebbe lavorare e soffrire per niente altro. Non avrebbe senso. Eppure nel lavorare e nel soffrire per lei, al tempo stesso la calpesta e la soffoca. Sii paziente le dice, più sofferenza oggi per più libertà e gioia domani. Ma non c’è domani per la gemella, lei vive nel presente. Si sottomette un po’ per curiosità e un po’ per fiducia, e l’altra è portata dalla sua stessa logica ad approfittarne per trarre il massimo vantaggio. La gemella allora tradita insorge trasformando le sue forze in forze distruttrici. Vorrebbe spaccare tutto per asserire la sua libertà, e le più gravi minacce dell’altra a stento bastano a impedirle di fare le peggiori sconsideratezze.